miércoles, 8 de junio de 2011

Scuola Paura e Io


Stamattina, mentre camminavo per la strada ancora dormendo... mi ho detto a me stessa. "dai che sono 4 mesi in più, l'esame e finito..." ho cominciato a ricordare le cose della scuola, son arrivata a questa scuola quando avevo... circa 5 anni, fin ora che compio 18... Paura? si ho paura ho paura dell'esame di stato, gioco con tutto il mio futuro in questa prova.
altra cosa che pensavo stamattina era che, tutta la mia via sono stato vittima di qualcuno finché ho deciso di essere forte, e mentre ero forte anche sono stata vittima... tutta la mia infanzia mi hanno detto che ero brutta, che ero grassa, nessuno giocava con me, nessuno si avvicinava a me, ho vissuto una infanzia, cosi solitaria. mia unica compagna fu la solitudine.
ho incominciato a parlare da sola, quelle volte che si fa un monologo con se stesso, stamattina, il "bullyng", tutti abbiamo parlato di quello, tutti sappiamo cos'è il "bullyng" ma... l'abbiamo veramente vissuto?
io si, e so che il "bullyng" non è soltanto, che qualcuno ti meni, quando eravamo piccoli, non si chiamava bullyng, era
"maestra lui mi sta picchiando!"
"maestra, lui mi sta disturbando!"

e li finiva.

ma, non è stato soltanto così, bullyng non è stato soltanto quelli spinti di ragazzi, ma anche quella solitudine, quell'ignoranza dei ragazzi di 8 - 9 anni, avevo paura di dimostrare come ero, cosa mi piaceva, cosa non mi piaceva, ora ricordo come mi calpestavano l'anima, come non prendevano in conto quello che io pensavo e io sentivo, ultimamente l'ho ricordato, e così strano.
Tolleranza alla diversità, è quello che manca a i ragazzi?, com'ero l'unica che vedeva i cartoni animati giapponesi, e m'interessava quel mondo orientale ero, ero come "strana" quella ragazza "curiosa" che li piacevano le cose strane curiose e a volte disgustose per tutti.

ho trovato amiche, tutte 3 o 4 anni maggiori di me, tutte crescevamo, ma loro andarono nell'università, mentre io restavo a scuola, da sola nuovamente, ho dovuto adattarmi a tutto quello, a la gente, a non dimostrare le cose che mi piacevano, ma, essere una in più nella scuola, quelle alunne che più volano con il pensiero che prendere attenzione nella classe, scrivendo cantando, rinchiusa nella nella mia propria bolla di sapone che mi permetteva avere il mio proprio mondo.

i commenti della gente che io credevo, che a i 13 anni non mi infliggevano dolore, l'hanno fatta senza che io capisse... mia preoccupazione per come io mi vedevo mi ha portato a vedere con i mie occhi quello che non era vero, vedendomi sempre grassa, come quando ero piccola, cosa che prendevo come ragione per non mangiare tutto quello che dovevo... trovando mezzi di uscire del dolore che mio cuore non accettava.
Non volevo lasciare la scuola, mia scuola, volevo imparar a parlare italiano, volevo mio viaggio di studi, e fare mio esame di licenza media, e dare un'opportunità a tutti quelli che mi avevano fatto male.

Avvolte questi abusi non sono fisici, ma piuttosto psicologici, di tal modo che non ci rendiamo conto che abbiamo delle ferite nell'anima...

Le vere amiche sono quelle che mi hanno curato quelle ferite, anche mio amore...
ma il fantasmino dell'infanzia mi perseguita, e per alcuni ancora mi vedo come quella bambina, piccola, grassetta e debole, che pensano che mi possono calpestare, ancora le ferite si possono aprire, ma... manca poco per lasciare tutto questo mondo della scuola, arriverò dove ho i miei veri amici.

non so cosa succederà... ma io, continuerò a scrivere.


Cile----> Spagna

Aggiungo una foto che ho scattato una sera a scuola.